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So di essere nata con una taglia sulla testa.
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Avevo lasciato da poco Valentino ed Oscuron.
Io e Chazz avevamo organizzato con due belle signorine una cena nel Ristorante "La Fenice", il più famoso di Sorrento.
Eravamo praticamente scappati.
Tanto Oscuron e Valentino andavano d'accordo.
Tutto il mio opposto. Quel ragazzino mi stava dannatamente antipatico.
Comunque, avevo la mia accompagnatrice sotto braccio.
Entrammo nel ristorante e dicemmo al cameriere della prenotazione.
Questi ci portò ad un tavolo per quattro.
Prendemmo posto ed io feci sedere la mia futura scopata.
Poi presi posto accanto a lei.
Con un ghignetto malcelato vidi Chazz davanti a me fare lo stesso.
Ma quanto ci divertivamo a combinare certe cazzate...
Durante certe cose non pensavo per niente a Diana.
Anzi.
Mi godevo la vita, cosa che dovevamo fare tutti.
Presi a parlare con la mia piccola dama, facendole un sorriso ammaliatore.
Lei squittì deliziata, prendendo a parlare di cose di cui sinceramente non m'importava nulla.
Mi limitai ad annuire, guardandola nella scollatura.
Quella lì aveva una quinta di reggiseno!!
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.
Ed ero arrivata al ristorante.
La mia compagna mi aspettava fuori, sorridendomi quando mi vide mi andò incontro abbracciandomi ripetutamente. Avevamo legato, in fondo.
Mi condusse all'interno e mi stava conducendo verso il tavolo prenotato quando mi accorsi di una borsetta orrenda lasciata sul pavimento.
Insomma, chi mette mai una borsetta rosa salmone con cinghie viola?
Storsi il naso ma da brava la raccolsi.
-Signorina..- feci timidamente.
La signorina in questione, un'oca con una quinta di reggiseno, si voltò a guardami malignamente.
Ma che cazz..
La fulminai a mia volta, indispettita.
-Volevo solo ridarle la borsetta, non le ho mica fatto qualcosa!- soffiai, agrottando le sopracciglia, mentre quasi le lanciavo la borsa in grembo.
Raggiunsi Melania che si complimentava per come l'avevo trattata.
E vorrei anche ben vedere!
Mi sedetti al tavolo con gli altri.
Quella sarebbe stata una bella serata.
Doveva essere una bella serata.SPOILER (clicca per visualizzare)
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Uh..
Me la ero già pomiciata per bene.
Dovevo solo portarmela a letto.
Continuai ad ascoltarla parlare quasi assorto, ormai lo sguardo puntato sui suoi seni.
Quando si interruppe.
...
Eh?
Che era successo?
Mi riscossi e mi accorsi che stava avendo una piccola questione con una ragazza...
Che era decisamente un capolavoro.
Rimasi a guardarla praticamente a bocca aperta.
Oh mio Dio...
Che tipa!
La seguii con lo sguardo fino a quando non si sedette al proprio tavolo.
Con altri amici.
Una festa sicuro.
Gettai un'occhiata alla "mia" donna, mentre si lamentava della maleducazione della tipa.
...
CAZZO STRONZA QUELLA è DIECIMILA VOLTE PIù FIGA DI TE!
Mi voltai nuovamente a guardarla, poi per evitare che se ne accorgesse subito mi girai.
Presi a parlare nuovamente con Pamela Anderson la Vendetta.
Anche se...Ero fin troppo incuriosito dalla figazza al tavolo vicino.. -
.
C'erano proprio tutti.
Damiano e Alberto che stavano dibattendo sui politici con quella loro solita aria un pò ironica che li aveva giustamente resi capoclasse: invidiavo quella loro capacità di parlare..
Io una parlantina del genere me la sognavo.
E non che non fossi brava.
Al contrario..
Ma si sa, l'erba del vicino è sempre più verde.
Martina e Stefania - che mi ricordava vagamente l'oca di prima per la taglia del reggiseno- stavano parlando fitto fitto. Poi c'era Federica che parlava col suo ragazzo e ogni tano gli sorrideva ebete: le gemelle e Stefania, l'altra, mi coinvolsero in una conversazione fatta di trucchi e smalti.
Non è che m'interessassi granchè.
Ma comunque...
Il fatto era che mi sentivo osservata.
Gettai un'occhiata al tavolo di prima ma... Nulla.
Me l'ero immaginato...?
Quando arrivarono gli antipasti preferii non pensarci, sorridendo quando Dario - il cameriere del locale, che portava una targhetta sul petto col nome sopra - provvide a riempirmi il piatto.
E io che volevo stare a casa!
Risi a una battuta del ragazzo in questione come gli altri.
Ma mi sentivo inquieta. -
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Intanto al nostro tavolo venne il cameriere, che prese le ordinazioni.
Feci prima fare a Chazz e la compagnia.
Poi la mia dama ordinò un primo di pasta e un'aragosta per secondo.
Io evitai il primo, ordinando solo un'anatra all'arancia.
Non ero un tipo che mangiava troppo.
...
Osservai la ragazza.
Ora capivo come mai quelle poppe enormi.
Le nutriva bene.
Mi venne da ridere ma mi contenni, mentre il cameriere si allontanava.
Mi rivoltai nuovamente a fissarla.
BOMBA!
Sorrisi tra me, stavolta continuando a guardarla.
Sembrava un tipino tranquillo.
Come piacevano a me.. -
.
Stavo mordicchiando una tartina quando...
Di nuovo.
Ancora quella sensazione d'essere osservata.
Alzai lo sguardo e incrociai quello del ragazzo.
Era bello, oggettivamente. Ok dire bello era un pò riduttivo ma..
Mi stava fissando.
Agrottai le sopracciglia chiedendomi vagamente cosa volesse ma le mie compagne mi trascinarono di nuovo nella conversazione, facendomi girare.
E lo sentivo lo sguardo che mi perforava la nuca.
Ma non aveva una ragazza a cui pensare?
Ecchepalle!
Non che mi dispiacesse, era carino ma..
Non ero molto esperta di certe cose, ecco.
E Alessio era stato molto irritante.. -
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Finalmente incrociai il mio sguardo con il suo.
Se ne era accorta...
Bene, poteva bastare.
Mi voltai stavolta definitivamente al tavolo, dandole le spalle.
Posai la mano sulla gamba nuda della ragazza accanto a me con un sorrisetto.
Alla fine mica trascuravo la mia scopata serale.
Ma beh...Secondo i miei piani...
Avrei preso due piccioni con una fava.
Ne ero più che sicuro.
Chazz fece una battuta su uno dei camerieri e scoppiai a ridere.
Si prospettava decisamente una bella serata.
Osservai anche la ragazza di Chazz.
Mi fissava praticamente.
Solo il mio amico Swan non se n'era accorto..
Meglio non farglielo notare.
Presi ad avventurare la mano sotto la gonna della mia amichetta, come se nulla fosse, sotto al tavolo.. -
.
Guardai la schiena del ragazzo..
Mah.
Ora m'ignorava.
Preferii decisamente non pensarci mentre continuavo a mangiare.
Perchè rovinarsi la serata?
Insomma..
Non erano affari miei.
Mi versai della coca cola continuando a parlare.
Eppure...
Eppure non potevo non pensarci.
Era..
Un pò strano.
Sospirai innervosita da me stessa.. -
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Non che non la stessi pensando...
Ero certamente molto interessato a lei.
Ovviamente era tutto un gioco.
Il mio piccolo gioco.
Sapevo di aver suscitato la sua attenzione..
O ansia, non m'interessava.
L'importante era che lei mi avesse notato.
Presi a giocherellare con l'elastico del tanga della ragazza, mentre quella arrossiva leggermente.
Ghignai.
Tutte queste cose in un ristorante extra lusso.
Geniale.
Che poi Chazz...
Probabilmente non volevo immaginare cosa stesse combinando con quella.
Cioè...In lussuria era messo peggio di me.
Il che era notevole e parecchio anche.
Guardai con la coda dell'occhio la ragazza all'altro tavolo intanto.. -
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Finiti gli antipasti mi decisi.
Meglio una boccata d'aria..
Tanto per il primo c'era tempo.
Mi alzai e m'infilai il cappotto, passando accanto al tavolo incriminato.
Pensai che fosse meglio non guardare.
Ero abbastanza ansiosa così..
Uscii fuori dal ristorante poggiandomi al muro.
Sospirai di sollievo.
Era meglio.
Per la mia testa...
Mi passai una mano fra i capelli.
Mi ero messa abbastanza in tiro, eh.
Cosa che capitava poco.
Davvero..
E quello che mi guardava. -
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La vidi uscire.
Oddio, era la mia occasione.
Tanto era un ristorante piuttosto lento.
I piatti sarebbero arrivati dopo anni di tempo.
Tolsi la mano da...Dalle gambe della signorina che mi guardò incuriosita.
-Vado a fumare una sigaretta. Torno subito.-
Dissi la prima cosa che mi venne in mente.
Poi seguii la ragazza fuori.
Non mi smentivo mai...
Ed adoravo inseguire le donne.
Uscii e la vidi.
Bellissima, elegante.
Un bel bocconcino sì.
Non dissi niente, fingendo indifferenza.
Ma me la stavo mangiando già praticamente con gli occhi.. -
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Sentii la porta aprirsi e mi voltai.
Occristo..
Ma era una persecuzione!
Mi tormentai una ciocca di capelli mentre lo osservavo a mia volta, probabilmente più ansiosa che incuriosita.
Quel tizio era strano.
Gli sorrisi, timida.
Meglio saggiarne le intenzioni..
Magari ci conoscevamo.
-Bella serata, vero?- feci.
Un pò banale, lo so.
Ma..
Ehi, provateci voi a parlare con uno che sembra essere intenzionato a diventare il vostro stalker di fiducia!
-La luna, le ahem.. Stelle. Non c'è nemmeno così freddo..-
Mi sentivo decisamente ridicola. -
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Inarcai un sopracciglio quando fu lei a rivolgermi la parola.
Ed io che credevo chissà quale piano complesso avessi dovuto inventarmi...
Probabilmente molto meglio così, già.
Alzai le spalle.
-Niente male sì.-
Commentai con il mio solito tono di voce suadente.
Piacevolissimo all'udito. Specialmente femminile.
Si sentiva che mi stava parlando a vanvera, senza sapere bene cosa dire.
Sembrava anche piuttosto tesa...
Però..
Mi aveva parlato.
Buon segno no?
Decisi di togliere di mezzo quel suo discorso un pò noioso ed inutile, per fare un favore a lei ed un favore a me.
Alzando lo sguardo verso il cielo.
-Beh..E' una serata tranquilla.-
Tagliai corto.
Posai lo sguardo su di lei e le presi la mano.
Le eseguii un perfetto baciamano.
-Comunque sono Dylan, piacere.-
Mi presentai mantenendo il mio tono.
Insomma...Cavaliere.
Nero, ma Cavaliere.. -
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In quel momento gli fui immensamente grata.
Il fatto che dopo iniziai a maledirlo e a bestemmiargli contro in tutte le lingue a me conosciute - e anche quelle che dovevo ancora studiare- era davvero tutta un'altra storia.
Cronologicamente ambientata dopo.
Ma comunque.
Gli sorrisi.
-Giulia... Gilbert- mormorai.
Un perfetto cavaliere?
Beh avevo imparato a non fidarmi troppo delle apparenze.
Tuttavia piegai il capo.
Ero tesa, ok.
Però..
-Sei di qui?- aggiunsi.
Un pò m'incuriosiva.
E poi era bello.
Oggettivamente parlando, certo
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Sembrò sorpresa dalla mia presentazione.
Beh, era un'abitudine...
Decisi di non pensarci e mantenni il sorriso.
Giulia Gilbert.
Carino, semplice e bello.
Come lei.
Alla sua domanda scossi il capo.
-No, sono spagnolo.-
Affermai, dicendole la mia vera nazionalità.
In fondo nonostante parlassi perfettamente l'italiano...
Un pò l'accento si sentiva.
-Tu invece, sei di Sorrento?-
Domandai, non tanto interessato senza darlo minimamente a vedere, per continuare la conversazione.
Stavolta ero io ad essere a corto di parole.
E non mi succedeva mai!!
Uffa.
Quella lì aveva le qualità..
Una serata diversa...Molto diversa. |
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