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Sola..
Ero sola a casa!*_*
E per tutta la serata, anche...
Guglielmo doveva uscire con alcuni colleghi per una cena, Fabrizio era andato a trovare una tizia - per fare cosa non m'interessava, sennò non avrei mangiato per anni. Insomma, immaginarsi i propri fratelli in atti osceni con una qualsiasi ragazza farebbe schifo a chiunque- e i miei erano usciti per una di quelle cene assolutamente romantiche di cui il finale era un gelato al chiaro di luna.
Sospirai per l'ennesima volta di contentezza.
Ok.. Gelato alla stracciatella? C'era.
Film strappalacrime e assolutamente romantico? C'era. Avevo affittato per l'ennesima volta il Moulin Rouge ma beh..
Nessuno alla fine diceva niente. Certe dipendenze vengono spesso condivise... O compatite. E optavo per la seconda, nel caso della mia famiglia.
Ma preferivo fingere di non sapere.
Mi ero anche messa comoda, con una maglietta smanicata e un paio di pantaloncini corti. Avevo sciolto i capelli e, seduta sul divano, stavo armeggiando con la tv per potermi vedere quel film.
Il mio film preferito.
Che poi amavo alla follia Ewan McGregor, in realtà: con quegli occhioni azzurri e l'aria da perfetto innocentino faceva sospirare chiunque.
Stavo anche per prendere il mio gelato quando suonarono al campanello.
Agrottai le sopracciglia.
Ci eravamo trasferiti da poco, e ancora non ci eravamo ambientati benissimo ma tant'è, e già la villetta che papà aveva comprato sembrava una specie di ritrovo..
... si, di vicini che volevano vedere, curiosare e spettegolare. E di tizie portate dai miei fratelli. E di amici dei miei fratelli.
Perciò abbandonai la vaschetta e il film al loro destino e aprii la porta.SPOILER (clicca per visualizzare)
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Alessio McCartney
Fabrizio si era trasferito da quelle parti ed io ancora non lo ero andato a trovare.
Ero proprio un bell'amico...
Preso dai sensi di colpa, quella sera presi il foglio con il suo indirizzo e lo squadrai.
Ma sì, potevo passarci per un pò.
Uscii di casa, presi la macchina e dopo aver comprato un dolce in un bar tanto per non andare con le mani in mano, mi diressi verso la strada segnata sull'indirizzo.
Una volta arrivato parcheggiai in cortile e scesi dall'auto, prendendo la torta e chiudendola con le chiavi.
Speravo che fosse in casa...
Insomma, con la fortuna che mi trovavo rischiavo che non era in casa.
Andai alla soglia e bussai al campanello.
Ero sicuro che mi avesse aperto Fabrizio ed invece..
Una bellissima ragazza aprì la porta.
Ohoh...
-Ciao.-
La salutai cordiale.
-Fabrizio è in casa?-
Domandai.
Forse era la ragazza... -
.
D'accordo, per studi comprovati una ragazza si trova davanti a un figo quando è in pessime condizioni in fatto di vestiti, quando è con l'amica molto più bella e ricca e quando è col fidanzato.
E va bene, finchè non lo provi può anche starci.
Ma oddio..
Arrossii inevitabilmente e tossicchiai.
-No, mi spiace mio fratello non è in casa..-
Dio che fratello egoista!
Conosceva certi fighi e nemmeno me li presentava?
Echepalle..
Va beh che io e gli uomini avevamo proprio un pessimo rapporto ma comunque..
Poteva anche essere un maniaco assassino ma io mi stavo sciogliendo.
Stile neve al sole, avete presente?
-Vuoi entrare? Il tempo di chiamarlo e viene sicuramente..- aggiunsi.
Il buon senso mi suggeriva di non fare entrare un ragazzo in casa.
Ma non per quello che lui avrebbe potuto fare a me.
Per quello che io avrei potuto fare a lui!
Cioè non ero poi così pervertita. Ma oddio, quello meritava. Meritava eccome..
Che poi come diamine si conoscevano lui e Fab?
-Dai a me- aggiunsi tentando di essere cordiale prendendo il pacco col dolce.-Devo metterlo in frigo?- chiesi andando in cucina per poi spegnere la televisione.
Addio Moulin Rouge, decisamente. -
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Alessio McCartney
Osservai l'espressione della ragazza.
Era...Sembrava contentissima.
Ma non indagai e mantenni il mio sorriso cordiale.
Mi disse che Fabrizio non era in casa.
Beh...La mia solita fortuna...
Ma questa volta era stata decisamente più trattabile.
Mi aveva permesso di conoscere quella bellissima ragazza.
Che era la sorella...Quindi...
Nessun problema.
-Va bene, posso aspettare.-
Affermai mentre le davo la torta.
-Sì, possibilmente in frigo...E' una torta gelato.-
Aggiunsi.
Quando lei andò in cucina io la seguii in casa, chiudendomi la porta alle spalle.
Poi la seguii, leggermente spaesato.
Era una bella casa, abbastanza grande, accogliente.
Ma non sapevo come muovermi e di cosa parlare.
Doveva essere una studentessa del liceo, pensai, squadrandola mentre metteva la torta in frigo.
Restai in silenzio.. -
.
Faccia da maniaca?
Argh..
Ok forse un pò.
Mantenni un'espressione vagamente cordiale - mamma mi avrebbe uccisa se avessi fatto scappare un ospite- mentre mettevo la torta in frigo e prendevo il cellulare.
-Oh, accomodati pure..- feci, indicandogli il divano mentre continuavo ad armeggiare col telefonino per comporre il numero di mio fratello.
Gli sorrisi incoraggiante - magari trovarsi a stretto contatto con una che ti guarda come se fossi un cioccolattino non era proprio il massimo, povero- e attesi che il telefonino squillasse.
Uno squillo.
Due squilli.
Al terzo squillo la voce di una specie di oca ridacchiante mi rispose.
Quella che avrebbe dovuto essere la sua quarta ragazza.
O era la quinta?
-Si ciao... No.. Senti, vorrei parlare con mio fratello. E' possibile?- chiesi, sforzando gentilezza quando in realtà avrei solo voluto prenderla a calci.
Mi passò mio fratello.
-Fa... No, non me ne frega niente se.. Fabrizio, c'è un tuo amico qui.. Chi è?- gli lanciai un'occhiata, mordicchiandomi le labbra.
Ops...
Mi ero dimenticata a chiederlo.
Poi agrottai le sopracciglia.
-Come sarebbe a dire ''arrivo fra mezz'ora''?! Fabry! Pronto? Ossignore benedetto..- ringhiai con ben poca grazia, esasperata, chiudendo la chiamata.
Non solo mi mollava in casa da sola con un suo amico...
Ma dovevo anche intrattenerlo secondo le sue parole.
Era un incubo, vero?
Mi voltai verso il ragazzo con un'espressione sinceramente imbarazzata.
-Mi dispiace che tu abbia sentito il, si insomma, il nostro tenero scambio di battute. Puoi aspettare una mezz'ora?- aggiunsi tentando molto poco dignitosamente di cambiare argomento.-Mio fratello è la persona più.. Lasciamo stare. -
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Alessio McCartney
Okkeyyy..
Mi sedetti sul divano, composto, guardandola in silenzio.
Ricambiai il sorriso.
Credeva che mi sentissi a disagio?
Beh non sbagliava di molto, ma certo non era a causa sua.
In genere a casa delle persone non mi ambientavo subito.
La osservai armeggiare con il cellulare, probabilmente stava chiamando il fratello.
Ascoltai la conversazione fissandola.
Sembrava seriamente in difficoltà.
E Fabrizio piuttosto impegnato.
Infatti quando la ragazza attaccò con l'espressione più imbarazzata del mondo sorrisi divertito.
-Tranquilla, aspetto volentieri. Tanto sono in buona compagnia.-
Feci con un tono dolce, che sarebbe stato capace di far sciogliere chiunque.
Poi mi alzai dal divano, avvicinandomi a lei.
-Non mi sono presentato...Sono un gran maleducato...Piacere, Alessio.-
Aggiunsi porgendole la mano.. -
.
Un gran maleducato.. Lui?
Seriamente, ma si era mai guardato allo specchio?
E io che dovevo dire che lo avevo fissato in modo quasi famelico?
Osservai la sua mano tesa...
Oh.
Dopotutto..
-Giulia, piacere di conoscerti- sorrisi e gli strinsi la mano.
Di solito, per esperienza personale, posso dire che le persone si distinguono in base alla stretta di mano: se qualcuno ve la stringe in modo forte, scappate. Probabilmente è anche una persona piuttosto violenta..
Se invece ve la stringe in modo troppo flaccido siete davanti a una persona insicura. O viscida.
Se ve la stringe in modo morbido, come il ragazzo che mi stava davanti, siete probabilmente davanti a una specie di principe azzurro.
-Quindi.. Posso offrirti qualcosa?- chiesi.
Cioè, nell'attesa dovevo essere civile.
Dopo l'arrivo di mio fratello sarei corsa fuori di casa senza guardarmi indietro.
Avevo bisogno d'aria...
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Alessio McCartney
Giulia.
Un nome stupendo...
Significava "Sacro a Giove".
Lo sapevo bene.
-Beh complimenti, non somigli a tuo fratello...In senso positivo.-
Osservai divertito, stringendole con delicatezza la mano, quasi come se fosse di cristallo.
Alla sua domanda poi ci pensai su.
Gradivo qualcosa?
Mantenni quel sorriso.
-Prendiamoci un caffè nell'attesa.-
Dissi facendole un occhiolino.
Intanto mi sedetti su una delle sedie al tavolo, prendendo posto con un'eleganza notevole.
Ero pur sempre un ballerino.
Ero molto fine nei movimenti, nel pormi.
Era quasi una conseguenza quella.
Tutti ammiravano quei miei modi di fare.
Peccato che molte persone poi mi credessero gay.. -
.
Sorrisi, annuendo velocemente.
Preparai la caffettiera, mettendola sul fuoco, per poi prendere un pacco di biscotti che mia madre aveva fatto e disporli su un vassoio.
Lo osservai di sottocchi.
Dio che eleganza..
E mamma mia che invidia!
Misi il vassoio sul tavolo e stavo per tornare indietro quando, prevedibilmente, inciampai sui miei stessi piedi e caddi rovinosamente a terra.
Che figura..
-Ops.- mormorai in imbarazzo.
Santo cielo, almeno davanti a quel ragazzo no!
-Mi capita d'inciampare..- perchè dovevo giustificarmi?-.. cioè non capisco nemmeno da chi io abbia preso, visto che tutti qui riescono a camminare senza inciampare nei propri piedi e... Oddio, beato te che sei così aggraziato! Sembri quasi un cigno, sai? Insomma... Sto straparlando.- conclusi, abbassando lievemente lo sguardo.
SOS stavo imbarazzandomi.
E quando m'imbarazzavo straparlavo.
Giusto un pò
Mi rialzai.
-Vado a controllare quel caffè- tagliai corto, dirigendomi verso la caffettiera. -Se vuoi serviti pure!- aggiunsi riferendomi ai biscotti.
Fabrizio mi doveva un favore..
Un favore bello grosso.
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Alessio McCartney
La osservai muoversi.
No davvero...Quella ragazza era bellissima.
E non solo: sembrava anche molto dolce e gentile.
Mi piaceva.
Sorrisi a quel pensiero, quando improvvisamente lei inciampò.
Mi allarmai e feci per alzarmi, ma lei fu più veloce e si ricompose.
Inarcai un sopracciglio.
Probabilmente era abituata..
Infatti mi spiegò che inciampava spesso.
Ah...
Sorrisi intenerito quando osservò che io sembravo un cigno quando mi muovevo.
Come ho già detto, me lo dicevano in molti.
Non ci feci molto peso e annuii.
-Ti ringrazio, ma io sono un ballerino. E' giustificato che sia aggraziato nei movimenti.-
Spiegai.
Non incentrai la conversazione sulla caduta, sapevo che era imbarazzante.
Poi al suo "serviti pure" osservai i biscotti.
No, meglio non mangiare dolci..
Sennò la mia maestra mi uccideva.
Ma proprio con una spranga di ferro.
Era fissata con la linea.
Ed io ero il suo primo ballerino.. -
.
Potevo farcela.
Io.Potevo.Farcela.
Quel comportamento non era assolutamente da me!
Insomma io ero la Regina di Ghiaccio!
Quando mi spiegò che era un ballerino sorrisi.
-Un ballerino? Forte! Danza classica?- chiesi.
Insomma, si spiegavano molte cose.
Presi un respiro profondo, versando il caffè in una tazzina per poi poggiare questa su un piattino.
-Zucchero?-
Non aveva toccato i biscotti..
Oh.
Magari non gli piacevano..
Il che era strano. Mia madre cucinava benissmo.
-Io penso che non saprei nemmeno reggermi sulle scarpette. Quando ballavo inciampavo così spesso che alla fine dovetti rinunciare perchè mandavo a monte la lezione.- scrollai le spalle e gli rivolsi uno sguardo curioso.-Sinceramente, come fai a conoscere mio fratello?-
Fabrizio era decisamente il suo opposto..
Ma gli opposti si attraggono.
...
E smettetela di guardarmi con quell'aria di compatimento!. -
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Alessio McCartney
-Sì, danza classica.-
Risposi guardandola.
Io ballavo praticamente da una vita.
Avevo iniziato a 5 anni, sotto incoraggiamento di mia madre.
Ed adesso ero arrivato lì, primo ballerino della Midlet Magic Ballet.
Un'Accademia di Ballo decisamente famosa lì, situata a Sorrento.
Quando mi versò il caffè presi la tazzina.
Poi mi chiese se volevo lo zucchero.
-No, grazie...-
Sorrisi gentilmente.
Mi tenevo decisamente lontano da qualsiasi forma di dolce.
Era quasi una mania.
Presi un piccolo sorso di caffè.
L'ascoltai parlare nel mentre.
-Non è tanto difficile la danza...L'importante è imparare le basi. Poi nessuno ti ferma.-
Le spiegai sicuro. Ogni volta che ne parlavo, mi si illuminava lo sguardo.
-Conosco Fabrizio perchè beh...Ci conoscemmo su facebook un pò di tempo fa. Poi lui pià volte è venuto qui a trovarmi e quindi...Siamo amici da tanto.-
Risposi alla sua domanda, squadrandola curioso.
Sì, m'incuriosiva.. -
.
Arricciai il naso.
Capito, non gli piacevano i dolci..
-Capisco- mormorai. Poi sorrisi appena.-Hai una bella luce negli occhi, quando parli della danza, sai?-
Si vedeva proprio che era una sua passione.
Ed era bello.
...
Non lui, questa sua passione!
Certo anche lui ma...
-Mio fratello ama questa terra.- dissi.-Ed è un ottimo amico.. Mi è sempre stato vicino-
Sospirai pensando a Marcus.
-Ma comunque- feci allegramente.-Quindi posso venire a vederti? Ti prego, ti prego! Sarai sicuramente bravissimo e io adoro la musica classica! E i balletti.. Una volta mia madre mi ci portava ma ora ha un pò di lavoro da fare.- aggiunsi, guardandolo speranzosa.
A Fa certe cose non piacevano.
Meglio non dirlo. -
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Alessio McCartney
Una luce negli occhi quando parlavo della danza?
Beh ovvio.
Era la mia passione, una delle mie ragioni di vita.
Una consolazione quasi.
Un antistress.
Rimasi ad ascoltarla interessato, sorseggiando il caffè.
Sapevo che Fabrizio amava la Campania...
Ed io non capivo cosa ci trovasse di speciale.
Ma erano dettagli.
Anche io trovavo decisamente bella la Sicilia.
Forse era solo perchè erano novità.
Alla fine tutta l'Italia era un capolavoro di Paese.
Per quanto riguarda l'aspetto fisico eh.
Ma era un'altra storia.
Quando mi chiese se poteva venirmi a vedere rimasi un pò stupito.
Ma piacevolmente.
Annuii piano.
-Sì, si può fare.-
Accettai con un sorriso.
Già, decisamente diversa dal fratello. Lui odiava la danza.
Era venuto a qualche mio saggio.
Se ne era uscito assonnato xD
Povero!. -
.
Annuii sorridendo a mia volta.
Se era bello quando ne parlava...
... all'opera come sarebbe stato?
-Perfetto allora!- feci allegramente, guardando l'orologio.
-Fabrizio arriverà tra dieci minuti- aggiunsi, un pò pensierosa.-Spero di non averti annoiato, ecco- borbottai, passandomi una mano fra i capelli.-Non sono abituata a parlare con gli amici dei miei fratelli, tutto qui. Sono un pò...-
Passatemi la parola giusta!
Mi morsi le labbra.
Come dire...
-... ecco, come dire, sono un pò diversi da te. Gli amici di Guglielmo sono snob e noiosi, quelli di Fabrizio sono maleducati e rozzi. Tu sei.. Cioè al di là di come ti muovi sembri davvero un cigno.- mossi una mano.-Sperando che non ti annoi essere soprannominato così
Troppo educata?
Forse..
E tu chi saresti?Casa Gilbert |
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